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Cucina Tipica siciliana

Palermo è una città abbastanza singolare e stravagante in quanto a cibo. Vi accorgerete ben presto che non sarà possibile visitare le vie del centro senza essere rapiti dai profumi del cibo e dai richiami, a volte pittoreschi, dei venditori ambulanti. Dovrete soltanto resistere alla tentazione della gola se vorrete raggiungere uno dei ristoranti che vi ho consigliato nel paragrafo “dove mangiare” …e non essere già sazi prima di raggiungerlo!!!

arancineMettete quindi da parte la bilancia perché per strada si trovano le migliori leccornie, come quelle che qui vi descrivo:

Arancine = Si tratta di una palla di riso fritta, del diametro di 8-10 cm, farcita con ragù; altre volte con composti di salsa di pomodoro, mozzarella, piselli o altro. Il nome deriva dalla forma e dal colore tipici, che ricordano un’arancia. Esitono anche altre versioni, come l’arancina al burro e quella con spinaci.

sfincioneSfincioni = si tratta di una pizza alta e soffice dal sapore molto forte fatta con salsa, caciocavallo, olio di oliva ed acciughe..anche in questo caso la vendita è affidata prevalentemente agli “sfincionari”, ambulanti che girano con delle piccole moto-ape o carretti sospinti a mano e che si autopromuovono per strada con il megafono canticchiando “chi ciavuru u’sfinciuni.. uora u sfuinnavu..uora” (che profumo lo sfincione, è stato appena sfornato).

Pani ca’ meusa = (pane con la milza), si è diffuso a Palermo nel dopoguerra date le ristrettezze economiche, ma oggi è molto richiesto soprattutto nella versione “maritatu” cioè sposato con la ricotta. A rendere cosi’ apprezzata questa ricetta è il contrasto fra la ricotta dolce e la milza salata..una vera esplosione di sapori contrastanti nel palato.

panelle e crocchèPanelle e Crocchè = si tratta di un’altra pietanza gustosa ma povera allo stesso tempo e che viene servita per lo più per strada. Si ottengono dalla frittura di un impasto a base di farina di ceci le prime (panelle) e da un miscuglio di patate e prezzemolo le seconde  (crocchè).

Tra i palermitani è anche molto diffusa l’abitudine di mangiare in piedi, per strada, le “Stigghiola”, interiora cotte alla brace e condite con sale e limone e il “Polpo a scottadito”, cioè bollito e mangiato quando ancora è bollente.

Tra i primi piatti tipici rammentiamo la “pasta con le sarde” (sarde, mollica, pinoli, finocchietto selvatico e olio extravergine d’oliva) e la “pasta alla norma” (salsa, melanzane basilico e ricotta salata)

Tra i secondi piatti più rappresentativi vi menziono:

dolci sicilianile “sarde a beccafico” con ripieno di mollica uova formaggio, pinoli ed uva passa, insaporite con foglie di alloro e gli “spiedini alla palermitana”.

Ma è nel campo dei dolci che la cucina palermitana fa la differenza, specialmente i dolci a base di ricotta come i Cannoli o la Cassata Siciliana, che credo tutti conoscano. Non meno buoni sono i dolci a base di mandorla, come la pittoresca frutta di martorana o il parfait di mandorle, servito con una colata di cioccolata calda, oppure ancora la torta setteveli, sette strati di cioccolato intervallati da una sorta di wafer, vera e propria delizia del palato.